Dmitry Kupets, Import/Export
Import/Export è il ritratto della vita dell’artista come mercante. Gli oggetti usati nei lavori sono ordinari beni di consumo che l’artista vende regolarmente. Ecco l’esempio delle zampe di gallina che Kupets imbarca per la Cina dove “L’artiglio della Fenice” è considerato una delizia. In Occidente le zampe di gallina sono inutili (nel 2008 gli Stati Uniti hanno venuto ben 677 milioni di dollari di gallina alla Cina). Graffiano lo sporco e scivolano sui pavimenti di gabbie affollate. Questo, però, non importa al mercante. C’è chi guadagna e c’è chi perde. Così va la storia del commercio: storia della modernità.
In questa vasta impresa spaziale la figura del mercante sfuma perché è il bene di consumo a diventare il simbolo del commercio. Kupets sfida così questo aforisma con un suo autoritratto minando il ruolo dell’oggetto mercificato. Gli oggetti in mostra, benché rappresentazioni degli stessi beni di commercio, sono certamente artificiali. Attraverso addotte pennellate e tecniche di costruzione fai da te, lo sforzo artistico prevale sulla realizzazione degli stessi oggetti. In questo modo Kupets si ritrae come una specie di artista e rifiuta la tradizione letteraria di rappresentare i mercanti come rispettabili buonuomini dalla dolce parlata.
La rappresentazione del mercante Kupets si inserisce come precaria costruzione di miscellanei valori culturali, facendo ironia della stessa identità della società capitalistica. Tutto questo viene poi rinforzato dalla pittura che chiude gli scatoloni, dall’uso di una gabbia e dalle pile di latte di birra. Il mercante non dovrebbe essere più immaginato come immorale finché sarà generato dalla macchina capitalista che trova casa proprio negli spazi culturali. L’esibizione dell’inganno mostra che deve essere condiviso piuttosto che posseduto.
- benvenuti
- programma
- 2023
- Ekaterina Galaktionova. Cadavere Squisito
- Umano/Non Umano. Lev Nikitin
- “SOH Canta!”, diretto da Irmhild Wicking
- Ksenia Fedorova, Max Rudenko, Dannil Koronkevich.
- Orto. Anna Tretyakova
- Open studio. Shamil Shaaev, Elena Horgan
- KASKAD. Progetto come Metodo
- Voices in Dialogue with the Elements
- Blue Reed Duo
- Sound performance. Gianni Grandi
- ABC — 2022. Andrey Bilzho
- Laboratorio di pittura con pigmenti naturali condotto da Danielle Petti
- Gianni Denitto. Saxofono ed elettronica dal vivo
- Monica Perosino presenta il suo libro “La neve di Mariupol”
- Est. Fotografie di Alessandro Treggiari
- Katya Kabalina. Oggetti sensibili
- Balovin and Beccato. In Kind Exchange
- Zoya Pilipenko. Puzzles. Open studio
- Lev Nikitin. Senso di Fame. Performance interattiva
- “Il trauma del testimone” Proiezione del film e incontro con la regista Taya Zubova
- Transmorphing. Balovin&Beccato
- Religione/Politico. Mostra collettiva di artisti in residenza
- 2022
- Ceramografica. Dragoljub David Stankovikj
- Conversazione sulla guerra in Ucraina e testimonianze di resistenza.
- Incontro con i testimoni diretti della guerra in Ucraina
- Kharkiv 2022. Kirill Gonchar. Cronache fotografiche di una città distrutta
- Matteo Tambussi. Concerto a sostegno dell’Ucraina
- A Pisa. Ucraina e Russia. L’arte per la libertà
- Open Studios. Italian, Ukrainian and Russian artists
- Gianni Pavan: Suoni e silenzi della natura
- Lorenzo Gnata: Sulla Rotta
- Cristina Arnona: Conversazioni con alberi, animali e cuore umano
- Daniil Shumikhin. Venti venti due
- Blu Polokkio
- 2021
- 2020
- Tarik Hanif. Florilegium
- Malacosa Teatro. Atipiche Variazioni Cantate.
- Weaverbirds Collective. Aurora
- Jolin Lab. Stellaria
- Vanja Vukovic. Exclusive Clouds
- Studi aperti con artisti giovanni: Laura Tolen, Jacqueline Hoefnagels, Molly Johnson, Nell Mitchell.
- Alessandro Sciaraffa, Daniele Galliano. «Stars and Flowers»
- Alexey Mironov. Bon Voyage
- La Pushkin
- 2019
- Anastasia Sukhareva-Morozova. Utitled
- Sergei Prokofiev. Place
- Lev Nikitin. Scotoma
- Matteo Tambussi. Live
- Beppe Giampà. Live
- Adrian Geller. I was pretty lucky
- Valdo Morel. Flash
- 20 Strings. Live
- Da Ladno! Folk della Russia
- Cynthia Fusillo. I Have All I Need
- Marta Zapparoli. Acoustic Sketch Portraits
- Erik Schou. Non Ci Sono Lucciole Senza Buio
- Ilaria Allegri. Live
- RednakS
- Stefano Fiori & Giuliano De Marco. Live blues
- Fertilità. Cartoni mai visti
- Simon Lambrey. Being humans
- Maximiliano Siñani. Apaccieta n. 2
- Marina Skepner. Le mie corte radici
- 2018
- Sonic Picnic
- Die Dschunkel
- Iris Jans. Veranderen. Verschuiven
- The Trivettes Bluegrass Night
- Einar Breistrand Gerrard con Vovka Kozhekin
- Domestico — Selvatico
- Mitya Kharshak: Scaffolded City
- La Città delle Vedove di ClaudIo Celentano
- Jam con Dingo
- Con/Certo Senza Biglietto
- Harry Jones–Martin. Semiotica in Movimento: Linguaggio nell’Era Digitale
- Natalya Zaloznaya. Modello di fuga mancata
- Bread and Jam
- Julia Belova: Mellow Yellow Swallows Bellow
- Makepop!
- Cartoni mai visti: Ivan Maximov, Leonid Shmellkhov e gli altri
- Camminare con Nicol Guerra
- Dragoljub David Stankovikj: Molitva
- Da Ladno!
- VEA
- Fabrizio Joel Urbisaglia e Ivan Canello
- 2017
- Dragoljub David Stankovikj
- Maiaxxx
- I grilli sotto l'acqua
- Cartoni mai visti
- Import/Export
- Forno filosofico
- Gingi Statman: Mattoni Matti
- Introduzione alla meditazione
- Kombu Project
- Beppe Giampà
- Jam con Josephina Schiller
- Orphic Wind Van
- Con/certo senza biglietto
- Cielito Lindo Party
- In Kind Exchange
- Olga Nikonova
- Stelle dell'animazione russa
- 2023
- casa col forno
- residenza d'arte
- contesto
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- contatti
- FAQ
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- EN
La precarietà di ogni costruzione non riflette solo l’abilità di Kupets di attirare l’attenzione delle autorità ma anche la caducità del consumo. Tale aspetto è anche ribadito dalla rappresentazione alienata di oggetti pop. Nella realtà questi prodotti vengono allocati e consumati, mentre le loro rappresentazioni sono e restano inutili. I lavori ironicamente ineriscono ad un capovolgimento di ruoli per cui il mercante guadagna il suo posto alto sul destrier in groppa e fa la morale sull’atto consumistico e su ciò che invece veramente conta. Facendo questo il mercante si ritaglia un nuovo spazio, il vuoto fra il reale e l’artificiale, il senso e il non-senso.
Tutti i paradossi lasciano una traccia della loro inconsistenza e Kupets fa ciò nel lavoro Cella Staminale (Stem Cell), dove l’artista mette a tema il suo sforzo di mediatore fra il paradiso elitario della ricerca staminale e il crescente fabbisogno sul mercato di carne fresca da laboratorio. Così il capitalismo, contraddicendosi, svela la sua realizzazione, e il mercante deve trovare forme altre di interfacciamento. Ma lui, sapeva vendere bene le sue bibbie.