Rifugio, Natalya Zaloznaya

La crisi economica, le tensioni politiche internazionali, i progressi nello sviluppo di armi nucleari e la battaglia contro la pandemia stanno avvicinando il mondo alla catastrofe globale. L’Orologio dell’Apocalisse non è mai stato nella storia dell’umanità così vicino alla mezzanotte come adesso. L'aggravarsi dei problemi globali è anche associato alla guerra mediatica nel cyberspazio. L'aumento online delle fake news e delle campagne di disinformazione ci immerge nell'era della post-verità. I fatti oggettivi sono sempre meno significativi nella formazione dell'opinione pubblica. L'appello alle emozioni e alle convinzioni personali diventa un fattore determinante. Le teorie del complotto stanno conquistando il mondo.

Il rifugio diventa uno dei bisogni fondamentali per la sopravvivenza. Per la maggior parte delle persone, questo è la loro casa. L'anno della pandemia è trascorso all’insegna del motto "Resta a casa. Resta al sicuro". Ma a casa non siamo protetti dall'aggressione delle informazioni alla nostra psiche e alle relazioni umane. Le barriere fisiche sono diventate insufficienti. Quale dovrebbe essere il rifugio che salverà l'umanità da se stessa?
La quinta stagione di Stone Oven House è dedicata al tema del “rifugio”.
L'artista bielorussa Natalya Zaloznaya condivide con noi la sua visione di questo tema attraverso un'installazione nella natura.