Alexey Sosna. La Casa

La casa, come categoria filosofica, è una forma perfezionata della caverna primordiale, che ha definito molte condizioni umane. Preservando il calore e offrendo riparo dagli elementi, la casa moderna — per quanto paradossale possa sembrare — non si è discostata molto da quella antica caverna.

Nel corso dei secoli, a differenza dei gioielli, la casa ha rappresentato la forma più alta di proprietà utilitaria. Il progresso tecnico dell'era contemporanea l'ha messa alla prova, ma non è riuscito a distruggerla. La distruzione di una casa è un atto sacro e terribile, capace di privare un individuo del senso stesso dell'esistenza. E non importa se questa distruzione sia fisica, o semplicemente l'impossibilità di vivere nel luogo dove, per generazioni, si sono concentrate le cose essenziali della propria vita.

Casa col Forno (o Stone Oven House), a mio avviso, è il luogo ideale per una conversazione poetica su questi temi.

Alexey Leonidovich Sosna (cognome reale: Pinus, nato nel 1959) è un poeta, curatore letterario, storico dell'arte e fondatore del Centro Zverev per l'Arte Contemporanea a Mosca. Dopo aver completato i suoi studi presso l'Istituto Letterario Gorky nel 1990, ha organizzato decine di incontri letterari e ha svolto un ruolo attivo nella scena artistica avanguardista di Mosca.

I suoi testi poetici, intensi e affilati, sono spesso descritti come “pietre lanciate nel silenzio.” Le sue performance sono radicali e potenti, capaci di evocare perdita, rabbia e profonda umanità.

Screening of The Witness Trauma by Taya Zubova at Stone Oven House