Il tema del complesso rapporto tra uomo e natura è tracciato come filo rosso nella maggior parte dei progetti realizzati all'interno delle residenza Stone Oven House, situata ai piedi delle Alpi, in provincia di Torino. Il paesaggio primordiale delle catene montuose e il respiro degli elementi confondono i cittadini. Qui si è obbligati a pensare diversamente.

Qui vengono rivelati i veri significati del fuoco e del vento. Qui si può ancora bere l'acqua di fonte. Qui si può ancora mangiare ciò che cresce sotto i nostri piedi. Qui si può respirare profondamente. Qui involontariamente si pensa: per quanto ancora sarà possibile? Qui è un peccato possedere un'auto. Qui ogni filo d’erba sotto una bottiglia di plastica si fa del male. Qui, gli artisti ambiziosi si sottomettono alla dittatura della bellezza selvaggia. Qui le nuove tecnologie convivono con l'arcaismo sciamanico. Qui, l'approccio scientifico convive coerentemente con le credenze popolari.

Nell'arte dei nostri residenti, la mente urbana innovativa dinamica incontra la realtà rurale conservatrice. Gli aspri montanari, infatti, colti e sensibili, ma diversi da noi, si presentano come giudici severi. La mediocrità non è consentita.

Solo progetti potenti, solo esperimenti audaci, solo affermazioni significative hanno qui la possibilità di rimanere un po' più a lungo di un eco. E comunque, non vi è nessun accenno alla distruzione dell'ordine esistente: resistono solo intarsi in filigrana che nel contesto non violano l'armonia delle rocce millenarie, ma ci immergono in pensieri sul futuro, sul globale, sull'eterno.